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La storia del faro del Gianicolo

IL FARO DEL GIANICOLO

Lungo la passeggiata del Gianicolo, al lato del Vaticano, si trova il faro del Gianicolo.

Fu costruito da Manfredo Manfredi, il quale era famoso per essere l’autore dell’Altare della Patria e del Sepolcro di Vittorio Emanuele II al Pantheon. Fu costruito nel 1911 per il cinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Il luogo in cui si trova ha un significato simbolico: qui avvennero gli scontri per la difesa della Repubblica romana del 1849. Fu adoperato lo stile ecclettico ellenistico.  Il faro ha un’altezza di 20 metri, costituito da una colonna dorica scanalata di marmo. L’ingresso poggia su una base circolare a gradoni. L’apertura è accompagnata da una cornice spessa, composta un cornicione composto da acroteri e un medaglione centrale. Le scale interne sono invece illuminate da quattro edicole. Sull’abaco è incisa una dedica alla città eterna: A ROMA CAPITALE GLI ITALIANI D’ARGENTINA MCMXI.

Se durante il giorno dal faro si può godere di un panorama mozzafiato su Roma, durante la notte il faro veniva acceso illuminando la città di un fascio tricolore. Oggigiorno invece, il faro viene acceso solo in alcune ricorrenze nazionali.

Una delle curiosità riguardante la balconata del faro, è che era utilizzata  fino a non molto tempo fa come metodo di comunicazione tra i detenuti con i propri famigliari, una pratica del tutto vietata ma che era tuttavia tollerata dalle forze dell’ordine soltanto se i messaggi erano urgenti e importanti.

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La storia del faro del Gianicoloultima modifica: 2024-06-20T20:00:09+02:00da
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